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Controversie sul ruolo delle prove Invalsi nel curriculum dello studente

lentepubblica.it • 11 Marzo 2024

prove-invalsi-curriculum-studenteIl decreto PNRR propone una significativa modifica al curriculum dello studente, introducendo anche nel computo le prove Invalsi: ma a molti questa decisione non piace.


Secondo il provvedimento, i risultati delle prove Invalsi saranno inclusi nel curriculum allegate al diploma di maturità. Questa innovazione introduce una specifica sezione dedicata ai livelli di apprendimento raggiunti nelle prove Invalsi, differenziando per materia e lingua inglese.

Ma in molti si stanno opponendo, in particolare la FLC CGIL che annuncia battaglia su questo provvedimento.

Fa discutere il computo delle prove Invalsi nel curriculum dello studente

La FLC CGIL esprime infatti una netta opposizione a questa disposizione, definendola come riportato su Il Sole 24 Ore una “decisione errata” al di fuori degli obiettivi del Pnrr. Il sindacato evidenzia la mancanza di coerenza e il rischio di sovrapposizione tra il ruolo delle prove Invalsi come valutazione degli apprendimenti individuali e la funzione docente, che dovrebbe essere l’unica responsabile della valutazione degli alunni. L’associazione sindacale chiede pertanto al Parlamento di eliminare questa modifica al curriculum, definendola un “obbrobrio pedagogico e didattico“.

Va sottolineato che, secondo alcuni esperti e il sindacato stesso, le prove Invalsi sono progettate per fornire dati a livello di sistema, ossia una valutazione complessiva degli studenti. L’opposizione della Flc Cgil è basata sulla preoccupazione che questa modifica possa alterare il ruolo originario delle prove Invalsi, trasformandole da strumenti di valutazione sistemica a valutazioni individuali degli apprendimenti.

Infine, si fa notare che esiste una disparità tra i risultati delle prove Invalsi e i voti finali degli esami di Stato, soprattutto nelle regioni del sud, potenzialmente creando situazioni in cui gli studenti possano presentare un curriculum con un alto voto d’esame, ma con livelli di competenza in italiano, matematica e inglese più modesti. In conclusione il sindacato spera che il Parlamento revochi questa modifica, ristabilendo l’equilibrio tra la valutazione di sistema e la responsabilità docente nella valutazione degli studenti: vedremo adesso come andrà a finire.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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